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Visitare Sharm el Sheikh

ATTIVITA' - HOTEL - DA VISITARE

Una vacanza a Sharm El Sheikh è incompleta senza un’escursione nel deserto, sia per le sue bellezze naturali che per i suoi siti storici nascosti e fortuiti, disseminati lungo un crocevia di civiltà che per secoli si sono incontrate proprio qui, sulle sponde del Mar Rosso.
Qui di seguito vi elenchiamo una serie di luoghi da visitare.

Il Monte Sinai
Il Monte Sinai, collocato a sud del Monastero di Santa Caterina, ha grande importanza religiosa soprattutto per gli Ebrei, i Cristiani e i Musulmani, dato che qui, secondo il vecchio testamento, Mosè ricevette i Dieci Comandamenti.
Per salire alla vetta  (2285 m) vi sono due possibilità, o seguire un sentiero più facile ma più lungo oppure affrontare i circa 4.000 gradini eretti dai monaci. Entrambi i tragitti conducono ad una zona all'aperto nota come il Bacino di Elia, da dove partono i restanti 750 gradini che conducono alla cima. In vetta è ubicata la Cappella della Santa Trinità, edificata nel 1934 sul sito di un’antica cappella risalente al 363 d.C.
La camminata verso la vetta richiede circa tre ore ma il panorama dalla cima è tale da togliere veramente il respiro.

Monastero di Santa Caterina
Nel 330 d.C., presso il Roveto Ardente di Mosè, ai piedi del monte Sinai fu eretta, per volere della madre dell'Imperatore Costantino, l'imperatrice Elena, una piccola chiesa chiamata Chiesa della Trasfigurazione. Il monastero fortificato che vediamo oggi fu costruito intorno alla stessa, durante il regno dell'Imperatore Giustiniano (527-565 d.C.). Nell’XI secolo, il monastero fu dedicato a Santa Caterina d'Alessandria, morta nel 310 d.C. perché si dice che i suoi resti furono trovati dai monaci proprio sulla cima di una montagna vicino al Monte Sinai.
L’abbazia appartiene alla Chiesa Greco-Ortodossa, che ne cura anche l'amministrazione.
Al suo interno vi è una ricca biblioteca ove è addirittura conservata la seconda più vasta collezione di manoscritti antichi. Oltre ai testi potrete osservare anche moltissime antiche opere d'arte come  icone, porte intagliate, affreschi ed altre decorazioni religiose di grande valore artistico.
Nel Febbraio del 2002, all'interno del monastero, è stata resa accessibile al pubblico una delle più belle collezioni di oggetti d'arte cristiana. Un piccolo museo di nove stanze chiamato "La Sacra Sagrestia" al cui interno sono esporti dei capolavori di grande pregio.
Tra i molti oggetti esposti vi sono: icone bizantine del VI secolo; manoscritti in siriano risalenti al IX secolo; rari libri di preghiera slavi  e splendidi oggetti in argento, oro e avorio.

Serabit El Khadim 
Circa 40 km a est di Abu Zenima è ubicato uno dei più importanti siti archeologici del Sinai: Serabit El Khadim.
I Faraoni della terza Dinastia (2670-2570 a.C.) per lungo tempo inviarono delle spedizioni minerarie verso questa zona, lontana e desolata, per estrarvi il turchese.
Gli antichi egizi, infatti amavano intagliare questa pietra preziosa, dal caratteristico colore blu cielo opaco, dandole la forma di uno scarabeo, nonché erano soliti polverizzarla per ricavarne un pigmento col quale colorare statue e altri oggetti.
L'estrazione del turchese continuò fin dopo la dodicesima Dinastia (1955-1750 a.C.), quando fu edificato un tempio dedicato alla dea Hathor, "la Signora del turchese".
Il tempio, delimitato da alte mura, che si erge su un altopiano, a 850 m sul livello del mare, presenta tuttora le rovine della cappella di Hathor, tagliata nella roccia, e numerose lastre di pietra con iscrizioni incise.

Canyon Colorato 
Una delle meraviglie naturali del Sinai è l’imponente canyon colorato. L’avventura più bella è quella di attraversare lo stretto sentiero che corre fra pareti di arenaria, striate di delicati gialli, viola, rossi, magenta e oro che in alcuni punti raggiungono anche i 40 metri.
Le pareti del canyon, foggiatesi nel corso del tempo grazie all'azione degli elementi naturali, presentano dei bellissimi colori generati dall'ossido ferroso e dal manganese. Informiamo che alcuni punti del sentiero sono difficoltosi per cui si richiede una certa preparazione fisica. Escursioni di un giorno al canyon colorato possono essere organizzate da Sharm, Dahab, Nuweiba o Taba.

Oasi di Feiran 
A metà strada tra il Monastero di Santa Caterina e il Golfo di Suez, si trova l’oasi di Feiran, uno dei più antichi centri cristiani del Sinai, basti pensare che secondo la tradizione Mosé insieme ai suoi seguaci passò proprio di qui.
Le rovine di numerose chiese antiche ne documentano l'importanza; a partire dal II secolo l'oasi fu considerata un fulcro religioso di rilievo.
Nel mezzo dell’oasi fu edificato, nel IV secolo, il Monastero delle Sette Ragazze, accanto al quale potrete osservare i resti dell'antico arcivescovado, sede del vescovo del Sinai fino al VI secolo.
Presso l'ingresso occidentale dell'oasi, si trova la roccia che Mosè, sempre secondo la tradizione, colpì con il suo bastone per farvi sgorgare l'acqua.

L'Area Protetta di Abu Galum 
L'area protetta di Abu Galum, lungo il Golfo di Aqaba, tra Dahab e Nuweiba, è caratterizzata da 500 kmq di meraviglie naturali.
Parallelamente alle barriere coralline corrono bellissime spiagge di ciottoli, punteggiate di conchiglie che si interrompono, però, interrompendosi bruscamente davanti alle pareti delle montagne. Su queste spiagge è stata rinvenuta una grande quantità di Nerita splendens, una minuscola chiocciola la cui decorativa conchiglia si confonde con i ciottoli.
Nell'entroterra del parco, su un totale di circa centosettanta specie di piante circa quarantaquattro di queste sono endemiche. I mammiferi sembrano gradire questa diversità vegetale. Nella regione vivono stambecchi della Nubia, iraci, volpi rosse e iene striate insieme ad una varietà di lucertole e serpenti, tra i quali il cobra nero, la vipera cornuta e lechide carenato di Burton.

Il Parco di Santa Caterina
Il Protettorato di Santa Caterina è il parco nazionale più suggestivo di tutto l’Egitto. Al suo interno si concentra la maggior parte dell'area montuosa del Sinai centrale e meridionale, tra cui la cima più alta del paese, quella del Gebel Katharina (2624 m).
Il parco vanta una collezione di tesori di piante selvatiche, circa 317 specie delle quali 19 non si trovano in nessun altro posto del mondo.
All’interno del parco vivono anche circa 35 specie di rettili, la maggior parte delle quali sono endemiche, come il serpente striato del Sinai e il cobra di Innes.
Questo parco naturale di 4350 kmq offre è l’habitat anche di numerose altre specie animali: l'irace delle rocce, lo stambecco della Nubia, la gazzella Dorcas, la volpe rossa, oltre a gatti selvatici e iene. Tra gli uccelli che vivono nel parco citiamo la sassicola nera dalla corona bianca, il fringuello rosa del Sinai e lo storno di Tristano.
Molto meno comune e molto più difficile da incontrare è la più piccola farfalla esistente al mondo e solo di recente scoperta in Sinai: la bacchetta blu del Sinai.

Il Parco Nazionale di Ras Mohammed 
Il  Parco Nazionale di Ras Mohammed è un’area protetta di 480 kmq, situata nel punto di incontro del Golfo di Suez con quello di Aqaba, all'estremità meridionale del Sinai.
L'arido terreno desertico di dune di sabbia, pianure di ghiaia, coralli fossili e montagne di granito, accoglie numerose rare specie animali come la gazzella Dorcas, lo stambecco della Nubia e la volpe rossa. Un attento osservatore certamente riuscirà a vedere gli uccelli residenti, quali sterne, aironi, gabbiani e falchi pescatori. Migliaia di cicogne bianche attraversano il Parco ogni anno, durante la loro migrazione verso sud, a settembre/ottobre, e al ritorno verso nord, ad aprile/maggio.
In contrasto con il panorama, a prima vista desolato, del deserto, l'ecosistema sottomarino è ricco di vita: 200 specie di coralli; 1000 specie di pesci; 40 specie di stelle di mare; 25 di ricci; 100 specie di molluschi; 150 di crostacei e 2 specie di tartarughe( la tartaruga verde e la tartaruga a becco di falco).

L'Area Protetta di Nabq 
L'area protetta di Nabq comprende la costa del Golfo di Aqaba e il suo retroterra, tra Sharm El Sheikh e Dahab.
Questa regione, di 600 kmq, caratterizzata da sistemi di wadi, dune di sabbia, pianure alluvionali e paludi d'acqua salata, vanta una vita animale e vegetale relativamente diversificata.
Qui vivono iraci, gazzelle, stambecchi della Nubia e volpi, oltre ad una varietà di specie di rettili ed invertebrati. Chi ama studiare gli uccelli, avrà il piacere di ammirare aironi, platalee, falchi pescatori, gabbiani, sterne e cicogne.
Delle 134 specie di piante da fiore, 6 sono endemiche.
Meravigliosi sono i quattro boschetti di mangrovie, alberi sempreverdi, in grado di filtrare l'acqua salata. Nell'entroterra, invece, cresce la rara Arak, una pianta a cespuglio che si sviluppa sul versante sottovento delle dune.
Nel parco vivono soltanto beduini locali, concentrati soprattutto nei villaggi di El Gharqana e Khereiza.
 
Nawamis
Nel Sinai meridionale ed orientale si trovano i Nawamis, misteriose strutture preistoriche. Alte tra i 2 e i 2.5 metri, con un diametro fra i 3 e i 6 metri, sono costruzioni circolari inclinate verso l'interno, effettuate con lastre di arenaria e dotate ciascuna di un'apertura rivolta ad occidente.
Al loro interno, gli archeologi hanno rinvenuto braccialetti di conchiglie, perline colorate, attrezzi in silice, brocche e arnesi d'osso e di rame. Secondo alcune tesi queste costruzioni risalgano all’età del rame (4000-3150 a.C.) ed erano antiche camere funerarie.
I Nawamis più facilmente raggiungibili sono quelli che si trovano a sud di Ein Khudra, nei pressi della strada Santa Caterina-Nuweiba. 

 

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