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Visitare Marsa Alam

ATTIVITA' - HOTEL - DA VISITARE

Una vacanza a Marsa Alam incompleta senza un'escursione nel deserto, sia per le bellezze naturali e sia per i suoi siti storici nascosti e fortuiti, disseminati lungo un crocevia di civilt che per secoli si sono incontrate proprio qui, sulle sponde del Mar Rosso.
Qui di seguito vi elenchiamo una serie di posti da visitare.

Mons Claudianus
Nel deserto, tra il Mar Rosso e il Nilo, vi sono le affascinanti rovine di un insediamento romano. Mons Claudianus, per pi di due secoli, dal 68 d.C. al 282 d.C. , sfrutt le montagne circostanti per produrre colonne d'alta qualit e blocchi da costruzione di granito grigio, conosciuto come granodiorite.
Questi elementi furono utilizzati per abbellire il Pantheon, la Villa di Adriano e il Tempio di Venere.
Mons Claudianus, il sito romano meglio conservato del deserto orientale, un tempo, accoglieva un migliaio di persone, tra operai impegnati nelle cave e soldati.
Qui sono tuttora visibili: i resti di una fortezza, delle abitazioni, delle officine, delle stalle e dei bagni, cos come di colonne di granito spezzate e di lastroni.
Una delle colonne pi impressionanti alta ben 16 metri e larga 2.4 metri, con un peso di 209 tonnellate.

Le antiche miniere di smeraldi
Lo smeraldo è un'antica gemma largamente utilizzata nelle gioiellerie, ma dove sapere che nel mondo antico queste erano simbolo di eternità e potere.
E' opinione diffusa che i faraoni egiziani abbiano cominciato le attività di estrazione degli smeraldi nella zona montuosa del deserto orientale, a sud-ovest di Marsa Alam, identificata poiù  tardi con il nome di Miniera di Cleopatra o Mons Smaragdus (montagne di smeraldo).
Invece, le miniere di Wadi Gimil, Wadi Sikeit, Wadi Nuqrus e Gebel Zabara furono intensamente sfruttate durante i periodi romano e tolemaico.
Attualmente sono aperte al pubblico sia le rovine degli insediamenti minerari di Zabara e Sikeit e sia le strutture di un tempio e delle miniere crollate.

Bir Umm Fawakhir
A nord di Wadi Hammamat, nella sezione centrale del deserto orientale, si trova un insediamento minerario, finalizzato all'estrazione dell'oro, di origine bizantina, noto attualmente con il nome di Bir Umm Fawakhir che si estende orizzontalmente per un centinaio di metri all'interno della montagna.
L'oro estratto da queste montagne veniva lavato e trasportato verso la Valle del Nilo per la raffinazione.
Oggi è possibile visitare il sito ed osservarne gli edifici curati nei minimi dettagli nonchè le antiche iscrizioni incise sui massi di granito, ora  posizionati presso le postazioni di guardia della città.

La Fortezza di Quseir
La fortezza ottomana di Quseir, situata nel centro dell'omonima città, fu edificata nel XVI secolo durante il regno del Sultano Selim con lo scopo di proteggere i collegamenti commerciali con l'India.
Nel 1799, la fortezza, caduta nelle mani delle truppe di Napoleone, fu irrobustita con l'aggiunta dei cannoni montati sulla sommità delle mura. A ciò si aggiunse anche la costruzione di una piattaforma di avvistamento. Una nuova porta alla fortezza fu aggiunta pochi anni più tardi dalle truppe britanniche, dopo aver sconfitto i francesi in una feroce battaglia.
Il declino di questa fortificazione fu segnato con l'apertura del Canale di Suez nel 1869.
Di recente sono stati effettuti dei lavori di restauro nonchè è stato aperto un Centro Visitatori dove sono allestite mostre dedicate alla storia locale, all'archeologia e alla cultura della regione.

Il tempio di Seti I a Kanais
A Kanais, lungo la strada del deserto per Marsa Alam, si trova un piccolo tempio, edificato da Seti I (1305-1290 a.C), la cui peculiarità sta nel fatto che è inserito all'interno di una roccia. Sfortunatamente dell'intera struttura è possibile visitare soltanto l'ingresso.
Le ripide pareti del wadi sono decorate da arte rupestre di epoca pre-dinastica, risalente a 6.000 anni fa, dove figurano barche a remi, divinità danzanti, gazzelle dalle lunghe corna, ippopotami e scene di caccia.

Wadi Hammamat
A metà strada tra Quseir e Qena, si trova il leggendario Wadi Hammamat. Le pareti della secca di sabbia sono ornate da centinaia di iscrizioni rupestri che rappresentano antiche barche egizie di canne che risalgono al 4.000 a.C .
Nell'antichità Wadi Hammamat fu reso famoso dalla celebre pietra verde di Bekheny, per molti considerata sacra. Questa pietra fu estratta sin dai tempi faraonici per produrre coppe, statue e sarcofagi. Non a caso numerosi oggetti realizzati con questa pietra sono stati ritrovati all'interno delle tombe e delle piramidi egiziane.

Myos Hormos
Myos Hormos, circa duemila anni fa, era l'ingresso principale dell'Impero Romano per tutti coloro che erano diretti verso l'India e L'Africa orientale.
Soltanto negli ultimi anni, gli archeologi sono stati in grado di individuare l'esatta posizione di questo antico porto, ubicato 8 km a nord di Quseir.
Si narra, che durante il XX secolo d.C. . circa centoventi navi cariche di vini, eccellenti ceramiche, vetro, metalli preziosi e tessuti ogni anno partissero da Myos Hermos per raggiungere l'India. Al ritorno le stesse erano cariche di spezie, medicine, sete e perle.
Non dimenticate di visitare le strutture dell'antico porto e i numerosi resti di anfore romane.



 

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